mercoledì 27 agosto 2008

we're on the road again


sono di nuovo qui. con ben due giocattoli nuovi ma soprattutto l'addiesselle che (ri)va. ora potrei realizzare quelle decine di idee geniali che mi vengono in mente ogni volta che non ho internet a disposizione; ma poi invece queste idee certamente fantastiche evaporano non appena nel doppino ricomincia a pompare tutto quel ben di dio di zeri e di uni. e allora, a 'sto punto, vado al mercato (quello coperto, quello bellissimo di badaloni, quello che i lavori dovevano terminare nel 2006), sputando tabacco da sotto il mio copricapo di lana blu compro un chilo di pesciaccio da zuppa, torno a casa e mi ritrovo solo davanti a quei bei pescetti che giuro è l'ultima volta che compro il pesce fresco da pulire.

martedì 26 agosto 2008

leghornlife

fine settimana è stato molto carino.
abbiamo fatto un minimo di 'vita livornese', siamo andati al mercato, comprato i pescetti, fatto la zuppa, guardato la tivvù, letto il giornale e dormito.
ci siamo anche beccati un acquazzone, che fa tanto settembre. si respirava un'aria di paese che mi ha piacevolmente sorpresa, fra fornai, signore con la borsa con le ruote e gente seduta al bar.

arrivati a casa abbiamo montato-pulito-sistemato due tre (mila) cose, ma questa è storia nota.

poi c'è lo scarabeo, che oggi ha 'miracolosamente' passato la revisione in motorizzazione, indi siamo ufficialmente su due ruote.

invece della nostra magica aspirapolvere comprata su ebay ancora nessuna notiZia. ne abbiamo bisogno come il pane, ché c'è polvere dappertutto, ma niente. si lo so, esistono le scope, ma vuoi mettere?

idem per sky, nonostante i reiterati e ripetuti tentativi di r. di beccare i satelliti, niente, a nulla sono valse bussole e guide del camperista. tocca trovare un antennista, che avremmo anche trovato se non fosse in vacanza da tutto agosto, e fino a domani. e io necessito di una dose di 'leonardo tv'. urgentemente.

infine l'adsl, che per complicati e noiosi motivi che non sto qui a spiegarvi è out da quasi una settimana. quindi r. è una settimana che è off line. da non crederci. senza sapere se e come rimetteranno la linea. con tutti gli annessi e connessi, leggasi decine e decine di minuti in attesa con snervanti musichette del 187. per sentirsi rispondere poi nei modi che conosciamo bene, e ai quali ci siamo anche abituati. tanto va così.
i primi giorni ero in ansia, lui, che controlla la posta circa ogni 5 min, senza internet. ora diventa intrattabile, mi dicevo fra me e me, e a me toccherà sopportarlo.
invece no, ha preso la cosa con molta calma, anzi, quasi si diverte. ne ha concluso che è in vacanza, e si dedica ad altro. non vorrei dire, ma mi pare che ci stia prendendo gusto. in questo nuovo mondo senza wikipedia, dove se non sai qualcosa ti tieni il dubbio, oppure cerchi un libro che te lo risolva.
mi ha fatto solo un pò di tenerezza ieri sera, quando sul letto chino sul suo cellulare, che non si può dire di ultima generazione, smanettava tutto assorto.

che fai? gli chiedo. leggo la posta, risponde senza alzare la testa.

comunque speriamo che domani la cosa si risolva, ché l'equilibrio è sempre una cosa labile.

venerdì 22 agosto 2008

la mia passione
















il Topolone by Massimo Morozzi per Edra. E' così bello che mi emoziono ogni volta che lo vedo. E perdo un pò la testa.

tabbuto

"che brutta quella macchina pare un tabbuto... " ... "ma che vuoi che faccia ormai alla sua età, è meglio se si mette da parte i soldi per il tabbuto..."
il 'tabbuto' in siciliano è la bara, la cassa da morto insomma.

la mia avversione verso gli armadi è cosa antica. gli unici armadi che mi piacciono sono quelli vecchi, un pò liberty, chiari, con i piedini, magari con un'anta a specchio. non credo di avere mai comprato un armadio, a parte un piccolissimo e bruttissimo 'coso' che a casa a parma occupava un piccolo angolo della camera da letto. e peraltro non usavo mai.

ma l'armadio come piace a me non è molto compatibile con il fatto che io, donna moderna e al passo con i tempi, posseggo decine di magliette-magliettine camicie-camicine giacchette-giacchettine. le quali poi mica uso, ché io poi mi metto sempre le stesse due cose, ché i grembiulini della gelmini a me mi fanno un baffo. ma questa è un'altra storia.

e allora comincia la ricerca dell'armadio, quello vero, quello moderno, quello dove ci stanno dentro tante cose, quello 4 stagioni come la pizza che così ti levi il pensiero. quello che te lo metti in camera e sembra un tabbuto. un tabbuto, c'è poco da fare.

e non è mica una questione di low-cost, non c'è da illudersi. anzi, guardate qualche catalogo di quelli "high", tutti tabbuti giganti zeppi di portacravatte portascarpe portatutto. qui nella foto potete ammirare il nostro 1/4 di tabbuto montato di recente. notare la proporzione con la scala.

se qualcuno ha un'idea per cortesia parli.

giovedì 21 agosto 2008

it's a sony

questo 'cosino' luminoso ha avuto una lunga gestazione.

salvato da morte certa nella spazzatura, o meglio dal cassone del furgone di f. parcheggiato davanti a casa nostra, su come attaccarlo al muro avendogli ri-comprato il neon e non so cosa altro (chiedere a r.) abbiamo fatto mille prove.

è un neon. quindi si accende come un neon, a due lampi, a due botte, in due volte insomma. e fa un effetto un pò strano visto che parte insieme al lampadario 'biologgico' e alla plafoniera di mio nonno (seguiranno foto).
però è carino. credo. oramai dopo il vituperato lampadario della cucina non so più cosa pensare...

dalla finestra del bagno


mercoledì 20 agosto 2008

scrivania

tutta incellofanata.
il procedimento si chiama 'camera a gas' ed è un antitarlo ovviamente. e altrettanto ovviamente bisogna farlo, lo so. se no diventiamo matti. quando abitavamo in sardegna avevamo il parquet in camera dei miei e nella mia, e mi ricordo pomeriggi passati a terra a riempire i buchetti dei tarli prima con la siringa e poi con della plastilina gialla.
insomma è cosa nota e necessaria.
ma un pò mi spiace per quei crunch crunch che poverini si aggirano là dentro, nei tunnel fra cassetti e serrandina, mentre noi fuori aspettiamo che crollino.
ecco, lo dovevo dire. l'ho detto.
ah! e trovo anche di cattivo gusto che il procedimento si chiami 'camera a gas'. e ho detto anche questo.

lunedì 18 agosto 2008

la nana

In questi giorni, oltre al solito tran tran sposta-monta-pulisci-buca, abbiamo avuto qualche visita. Sabato sera, a fine serata, è passato qualcuno a dare un'occhiata allo stato dei lavori... 9 persone + noi 2, oltre a 2 piccoli cani... ci siamo stati decentemente direi, specie se si conta che il salone è ancora inagibile...


Ieri invece è passata j. che ancora non aveva visto niente. E lei, come del resto s. il giorno prima, non ha avuto dubbi: fra lei e la poltrona dell'ingresso, detta 'la nana' per le sue gambe corte, è stato amore a prima vista... si è seduta là, e si alzata solo dopo tre ore, per andare via :-)

sabato 16 agosto 2008

castorama

diciamo la verità.
pensavo che la anomalia fosse solo mia, o al più del genere femminile. parlo dell'innata capacità di andare da castorama (leggasi brico, obi ecc) perchè mi necessita una cosa, e solamente quella, e di tornare a casa avendo acquistato inevitabilmente la cosa sbagliata. intendo l'attrezzo, la vite, il pezzo. troppo grande, troppo piccolo, troppo poco, troppo stretto. mai però troppo troppo.
così il viaggio verso questi luoghi di culto degli hobbysti e fanatici del fai-da-te si trasforma in un vero pellegrinaggio.
e a nulla servono le 'precauzioni' prese. foto, schizzi, dimensioni prese con il calibro, oggi perfino il pezzo per prenderlo esattamente 'uguale a'. niente da fare. torni a casa, sorpresa! troppo piccolo.
ma in questo frustrante peregrinare - e scialacquare quattrini in mille pezzi inutili, una cosa mi consola: non sono sola!
non è vero quindi che ero solo io... anche r. non scherza. questa è una di quelle cose da mettere nei vantaggi, quando nelle fredde sere di inverno, prendi un foglio, scrivi STARE IN COPPIA e poi tiri giù due colonne: vantaggi, svantaggi.

venerdì 15 agosto 2008

cinegiornale di ferragosto

trasmettiamo ora una informazione per i fedeli amici in ascolto: nella mattinata del ferragosto dell'anno del signore 2008, mentre la gente italica è diretta verso le assolate spiagge orgoglio della naZione, i nostri valorosi eroi hanno allestito, incuranti della asfissiante canicola (piove) la camera degli ospiti in puro stile abissino dotata peraltro di ogni confort.

mercoledì 13 agosto 2008

cortesie per gli ospiti

domenica sera - mentre fuori impazzavano i fuochi di effetto venezia - sono venuti a trovarci v. l. e s.

questa prima seppur fugace visita ha avuto come luogo principale di svolgimento la cucina, unica stanza, del resto, veramente agibile.

dopo breve giro turistico-illustrativo-museale della casa (qui abbiamo messo questo, qui abbiamo fatto quello ecc. ecc.), ci siamo quindi infine installati in cucina, loro 3 + 2 noi = 5 in tutto.

questa prima visita mi ha permesso di osservare alcune cose.

prima di tutto il balcone, dove io accedo con cautela sempre pensando al momento flettente della trave a incastro, piace. ci si va con piacere, e con piacere si sosta a guardarsi intorno e osservare i vicini, chi c'è, chi non c'è, cosa fa.

poi le due sedie piacciono, sono comode, ci si siedono bene. invece lo sgabellino un pò meno. la poltrona nell'angolo vicino alla finestra, quella per guardare fuori la mattina, tanto amata da r., non attira tanto.

preferiscono il nudo gradino, dove ci si sta anche in due, a patto di volersi un pò di bene però, perchè è un pò strettino. ma solo d'estate poi, che d'inverno la finestra si chiude, e il gradino diventa per culini piccoooli. troppo.

per concludere. ci vorrebbe un altro panchetto (io l'ho sembre voluto un divanetto in cucina...) e mi sa che quella poltroncina farà un giretto per casa alla ricerca di altra sistemazione...

domenica 10 agosto 2008

timemachine

una macchina del tempo che oscilla tra due istanti continuamente. guardo fuori e mi vedo a sei anni nella mia piccola città, il mercato, la finestra della cucina al primo piano, il vociare, gli odori. guardo fuori e mi vedo a settant'anni seduto al tavolo della cucina che guardo fuori e ripenso a quando ne avevo quaranta ed ero appena arrivato qui, tra il vociare, gli odori, la gente.
tutte cose che avevo perso e che ora ritrovo.

venerdì 8 agosto 2008

rationell variera. sull'ordine naturale? delle cose

l'altra sera riflettevo.
mettevo in ordine le posate, con il nuovo acquisto € 1.99 che r. si è già lamentato che nn ho candeggiato prima di metterlo a posto.

era un momento di tranquillità, estate, dopo cena, finestre aperte, da fuori i rumori di chi come me "rigovernava".

e riflettevo sull'ordine.

ho sempre avuto problemi con l'ordine.

sarà che è la stessa cosa del "l'ordine!" cosa alla quale sono del tutto allergica. ti ordino di.

sarà che a casa mia dell'ordine è sempre stata fatta beffa, valore borghese fatto di tinelli e sale da pranzo con i divani ancora incartati con il cellofan.

sarà che sono un bradipo, una donna pigrissima ed indolente che al fare preferisce, o preferirebbe, l'oziare.

sarà.

con il tempo, e dopo anche un periodo buio nel quale ho sviscerato tutti i perchè e per come e svelato tutte le maschere sull'argomento "casa mia e l'ordine" (l'etichetta borghese spesso solo a nascondere le proprie debolezze, o incapacità, o mancanze, o forse anche desiderio inconfessabile di salotto piccolo borghese), ho cominciato a pensare all'ordine in un modo diverso.

l'ordine come modo di non essere schiava delle cose, l'ordine come modo di trovare il famoso bandolo della matassa in quei giorni che la coscienza oscilla, e la mente vacilla.

l'ordine come semplice ordine.

chi mi conosce un pò sorriderà probabilmente, e si farà un pò gioco di me, e del mio supposto ordine.

ma insomma, ricordiamoci sempre, oltre a dove siamo, da dove veniamo.

e per da dove vengo io, questo, è un gran risultato.




devosemprefaretuttoio

questa è la famosa foto del famoso salone che la vostra famosa blogger preferita, nonché mia famosa etcetc, vi aveva spergiurato di pubblicare giorni fa. ecco.

giovedì 7 agosto 2008

non si uccidono così anche i cavalli?

ieri siamo andati all'ikea.

a firenze fa un caldo infernale, ma nel vero senso della parola, da girone dantesco. scesi dalla macchina ho avuto una specie di colpo. una cosa da non credere.

noi, oramai impermeabili a tutto, siamo riusciti in tre ore a portarci a casa un armadio, due librerie, due sedie, due sgabelli, una scala (ripeto: una scala!), le doghe del letto e svariata minutaglia... minutaglia, si fa per dire.

a parte l'armadio, che è andato per conto suo con il suo trasporto, il resto è venuto in macchina con noi. ci siamo quindi ritrovati alle otto e mezza di sera fuori dall'ikea, con questo popò di roba, e aperto il cofano ci siamo resi conto che i sottoscritti, quelli che programmano tutto, quelli che si vantano di essere delle macchine da guerra, quelli che entrano all'ikea con il foglino di cosa comprare già pronto, non avevano minimamente tenuto in conto della regola numero 1: non prendere niente che tu non possa trasportare.

in una nuvola di zanzare che mi assaltavano a raffica (perchè il caldo era calato, ma era arrivata l'ora delle zanzare), circondati da donne incinte che sfiancate riposavano le gambe gonfie appoggiate ai carrelli, abbiamo cominciato a caricare la macchina.

attorno a noi, altri disperati nel nostro stesso stato, con macchine piccoliiissime e carrelli pieniiiissimi giravano attorno ai loro mezzi in una strana danza.

mi sono immaginata la scena, la mattina presto, dopo ore di prove, sfiancati sfiniti stremati seduti là, a ciondolare sotto un cartellone con la scritta "ti piace la borsa gialla? comprane una blu"...

ho avuto paura. ma r. a quel punto ha preso la situazione in mano, e dopo avere spostato pigiato abbassato i sedili, alzato i sedili alla fine siamo partiti....

con un finestrino dietro aperto, e le gambe delle sedie bene in vista.... con me che avevo la scala a destra, le doghe sulla testa e un carrellino sotto le gambe... arrotolata come un involtino, mi sono accoccolata nello spazio rimasto. una prestazione ginnica non da poco, scusate la modestia, grazie anche a madre natura e a qualche annetto di yoga...

appena partiti, forse per disperazione mi sono anche addormentata. e siamo arrivati a casa sani e salvi. e r. mi ha anche fatto i complimenti perchè, dice "sono una che non si lamenta".

:-)

mercoledì 6 agosto 2008

tabernacoli di frutta biciclette remi rotti cani

Oggi è mercoledì.
Mentre r. gira in tondo fra Castorama-Casa.Pisa-Castorama, io sono al lavoro e cerco di concentrarmi (devo lavorare-devo lavorare-devo lavorare) leggendo la interessantissima storia della diga della Meloria dalle origini ai giorni nostri.
Senza molti risultati. E indi scrivo un post.
Oggi è mercoledì.
Da domenica sera ci siamo trasferiti. Tralascio i dettagli sul trasloco che magari r. si vorrà divertire a raccontare, con due o tre consigli su cosa fare e cosa assolutamente NON fare. Un'odissea, dico solo questo, ma moderna, e io novella Penelope con il bip! che sono stata a casa ad aspettare, ma anche io insieme ad Ulisse me ne sono andata in giro per le A15-A1-A12 e FI-PI-LI varie, moderni e meno romantici mari del Mediterraneo, con coca-coline e Capri agli Autogrill come Circe pronti a trasformarci in porci.
Ma dicevo.
Da domenica sera mi dico che voglio fare una foto al salone. Ma non ci riesco, mi ritrovo sempre con in mano o uno scatolone, o un barattolo, o una scopa, o delle viti. A dire il vero mica me lo ricordo dov'è la macchina fotografica...
Allora, per ora vi basti il subject. L'effetto è "tabernacoli di frutta biciclette remi rotti cani".
Stasera, per il corpo di mille balene! (sono al mare ormai, e mi sveglio con l'ululo dei gabbiani) farò la foto promessa.