venerdì 20 giugno 2008

Il bianco e il nero. Dalle origini ai tempi nostri.

Già già. Che dire? Bello vero? Ecco a voi il pavimento della nostra cucina... a noi piace tantissimo.
E poi è credo una delle poche cose che è nata così fin da subito.
Sfogliando un giornale ho visto un giorno un pavimento di un bagno, fatto così... mattonelle bianche e nere.
Fico, mi son detta. Fico, ci siamo detti. Perché non fare anche la cucina? Farli tutti uguali, bagni e cucina, in un’idea di rigore e semplicità che ci piaceva tanto, a R. non so, a me di certo per il mio essere un po’ quadratina ingegnere, e anche, dice qualcuno, un po’ “risparmiosa”.
Così piano piano ci siamo addentrati nell’idea...
Che materiale? Beh, quello che costa meno e va bene per bagni e cucine.... gres porcellanato.
Lucide o opache? Belle lucide eh... ma forse a casa degli altri... e poi insomma, la casetta è vecchia, magari sarebbe carino anche “rispettarla un po’”... ok dai, opache.
Che colore? Beh, se parliamo di rispettarla, questa vecchietta di casa, magari se trovassimo un nero non proprio nero ma un po’ grigetto, che dà la sensazione degli anni passati, come i capelli di una nonnina... e un bianco non proprio bianco bianco, non proprio quello dei detersivi accecanti (e inquinanti), ma un po’ sporchino... un po’ demodè, un po’ stoviglie color nostalgia...
Che posa? Beh, subito deciso, senza indugio, diagonale, che magari allarga un po’ queste stanze... ché la cucina ha una dimensione la metà dell’altra... e il bagno grande addirittura un quinto...
Che dimensione? Mmm... beh, 25 x 25 sarebbe l’ideale, ma insomma, magari non si trova (infatti!) della marca supereconomica che abbiamo individuato... ok ok... 30x30 in cucina.
E in bagno? 30x30 uguale? Troppo grandi? Forse no? 30x30 si o no, si o no, si o no.... No, dai proviamo 20x20.
E alla fine eccoci qua.
E poi magicamente, come capita a volte, i fili si annodano, si stendono, si intrecciano. Sarà il caso sarà la maggiore attenzione ma dal momento in cui abbiamo deciso in giro vediamo decine di pavimenti bianchi e neri a quadri.
E mi piace.
Mi piace l’idea che siano uguali (di marmo ovviamente) negli androni di almeno un paio di palazzi della via “salotto” accanto alla nostra. Ci sembra, come dire, di avere fatto una scelta “storicizzata”.
Mi piace avere trovato il medesimo tipo di pavimento nel nuovo ufficio dove andrò presto a lavorare, in un palazzo storico sul mare di notevole bellezza. Mi sentirò magari un po’ a casa anche in ufficio (speriamo non un po’ in ufficio anche a casa... :-) )
Mi piace poi in fondo più di tutto l’idea di fare una sorta di piccolo omaggio ad uno dei simboli di questa città, che gentilmente ci ha accolto in questo nostro inizio di nuova vita, la terrazza Mascagni.
Guardatela: non è splendida anche lei?


Terrazza Mascagni, lo spazio e la luce


NB:
la foto "Terrazza Mascagni, lo spazio e la luce" è di Eric Perrone

De littol cucin

aggiornamento sullo stato dell'unione

mercoledì 11 giugno 2008

The little room

Sì, lo so, era da un po'. E anche ora, solo un assaggio. Poi avremo più tempo. Dice.
(cfr. con questa)