martedì 13 maggio 2008

Vicolo stretto

Insomma, una cosa è mettersi a inventare i centimetri col CAD, un’altra è quando il buon F prende il mazzuolo – che scompare nelle sue mani, tanto sono grosse – e ti spacca una parete; certo, alla luce di tanto di calcoli fatti dell’ingegnere strutturista, ci mancherebbe, ma a vedere quel buco uno si preoccupa. Macchè, non è vero: io mi commuovo a vedere quella porticina lì su, appoggiata sul suo bel architrave armato sottile sottile... e mi immagino come sarà bello quando ci sarà un soppalco tutto di legno a fare da pavimento alla stanza per gli ospiti più piccola del mondo.
Però poi a misurare uno si preoccupa. La porticina ci viene alta poco più di 1 e 40. E dentro, una volta entrati, non è che poi uno possa salire in piedi su uno sgabello... Ma tanto va benissimo così: si sapeva: sopra ci salgono i nanetti, e i nostri amici alti se ne staranno giù. E per loro, solo per loro, il “corridoio” a tutta altezza, cioè quello non occupato dal soppalco, è stato allargato di buoni 30 centimetri; certo, questo vuol dire che la mia etcetc (chi la fa l’aspetti) vede ridotta la larghezza del suo soppalco, che poi è il suo studio, da 2 metri e 10 a 1 metro e 80. Ma le ho già detto che le cedo volentieri un pezzo del mio monumento scrivanioso in caso di necessità.
Estrema necessità, ovvio ;-)

Nessun commento: