
Ecco forse sarà per questo. Perchè mancano tanti giorni come una quarantena, tanti come quelli che qualcuno si mormora passò nel deserto, tanti come i ladroni.
Ma stasera ci aggiriamo in questa casa, stanza-cucina-stanza-bagno, televisione-unpo’diebay-unpizzicodirepubblica-unamelasbucciata-duefettebiscottate, con poca pace.
Magari sentiamo che è arrivato veramente il momento di andare, con le scatole di cartone già fatte da pasqua, e non sappiamo bene cosa fare, come congedarci.
Già. Come ci si congeda da una casa che nonostante tutto – spifferi, treni che fischiano, rubinetti eternamente gocciolanti – ti ha accompagnato per così tanti anni? Cosa si fa? Si prepara un pranzetto? Si lascia una lettera di addio? Si esce di soppiatto sussurrando ‘sto andando a comprare le sigarette’?
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