mercoledì 16 aprile 2008

Le vie delle tubazioni sono infinite

Oramai ho capito. Una ristrutturazione è un’esperienza di vita. Ogni giorno è un nuovo giorno, e tutto è possibile.
C’è da fare il secondo bagno, in camera; sì lo so che sembra un lusso, ma risponde a una precisa necessità.
La statistica dice che la nostra corrispondenza di amorosi sensi, la stessa che ci fa fare cippi cippi dalla mattina alla sera, ha anche qualche controindicazione. Una di questa è il rapporto con il bagno, perché stai sicuro che se io devo andare in bagno lui deve andare in bagno, se lui decide di lavarsi i denti io ho impellente necessità di guardarmi le sopracciglia.
Insomma. Il secondo bagno ci vuole.
E le tubazioni? E le pendenze? E gli scarichi? La scuola di pensiero a corrente libera tuona contro il Sanitrit, che pare che gorgheggi come un cardellino di 80 kg ad ogni tocco sfiorato… ma la corrente libera, beata lei, per essere tale ha bisogno di pendenze, declivi sui quali scivolare lentamente.
E se i declivi non ci sono? Semplice. Si parla con i vicini, si racconta quanto in pericolo la tua coppia sia se non si fa un altro bagno, e magari chissà… loro ti mettono a disposizione qualche prezioso centimetro... o forse no.

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