praticamente non parlo di altro da mesi.
del mio desiderio di andare in piscina, i mean. ieri alla mia prima lezione nella piscina comunale con cura scelta ero agitata come non mai. del resto ho cominciato a prepararmi un'ora e mezza prima, e nel panico ho chiesto conferma di tutto a r., che mi guardava fra il divertito e lo scocciato. per un istante ho anche avvertito la stanchezza della nuova 'prima volta', e mi sono lamentata a voce alta "che ne sai tu di tutte le piscine e palestre che ho cambiato io nella mia vita". poi mi sono resa conto che il tutto era un pò ridicolo.
così sono andata, e arrivata in anticipo di una buona mezz'ora, che del resto ho perso a capire da dove si entrava negli spogliatoi. mentre aspettavo che cominciasse la lezione, ho avuto modo di osservare affinità e divergenze fra la piscina della città di terra e quella della città di mare.
tutte divergenze mi è parso, di affinità veramente poche.
nella leghornpool si percepisce alla prima occhiata che per loro l'acqua è elemento naturale. sono essenziali. nei costumi, negli accappatoi, nei modi. e non hanno paura del contagio, trotterellano su e giù senza ciabatte per il bordo della piscina.
una energica istruttriche dopo un pò di riscaldamento ci ha spedito senza troppe storie nella vasca da 25 m, senza porsi manco il problema che magari qualcuna non sapeva nuotare tanto bene, che tanto sai, faccio aquagym per dimagrire. niente, giù in acqua a fare vasche su vasche.
mi sono divertita come una matta. veramente come una matta :-)
ah! chiaramente poi non riuscivo a fare manco i due piani per arrivare a casa :-) e stanotte ho dormito, oh se ho dormito!
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